Il rito del The

Proseguendo con una serie di iniziative che hanno lo scopo di conoscere e confrontarsi con abitudini ed esperienze diverse e legate ad altre culture con cui oggi siamo abituati a convivere in un pomeriggio di novembre abbiamo organizzato insieme ad alcune persone originarie del Marocco un incontro conviviale durante il quale avremmo sorseggiato un fantastico the verde aromatizzato alla menta.

Con grande e piacevole sorpresa ci siamo però trovati a gustare non solo la “bevanda esotica”, ma anche tanti dolcetti tipici che di solito accompagnano gli incontri più importanti.

Volevamo capire quale sia la magia che sta dietro a questo piacevole modo di stare insieme. Il segreto è sempre legato alla “lentezza”, al dedicare tempo alle cose che si fanno; una volta forse capitava la stessa cosa nei rioni di Napoli, quando si preparava il caffè con la “napoletana”, chi ha fatto questa esperienza sa che il caffè preparato a quella maniera è la cosa  la più lontana possibile dall'”espresso”! Le parole contano: espresso è sinonimo di “velocità”, un espresso lo prendi al volo al bar e “tanti saluti”! Il caffè preparato con quell’impilato di alluminio posizionato sul gas, lo devi aspettare, deve bollire l’acqua, poi devi girare la macchinetta e attendere, il tempo costruisce piano piano la bevanda e l’aroma lentamente comincia a diffondersi nella stanza.

La stessa cosa accade per il the preparato con cura ed attenzione, seguendo procedure solo apparentemente, semplici, per poi essere conservato al caldo e sorseggiato un poco alla volta anche in tempi molto lunghi. Ecco che si sono create le condizioni per la convivialità, per lo stare insieme, per scambiarsi attenzioni, parole, sguardi, per raccontarsi cose di famiglia, ricordi fra amici o anche stipulare un contratto o concludere un affare.

Abbiamo perso l’abitudine di prestare attenzione sia alle cose che facciamo che, soprattutto, all’altro. Riscoprire queste usanze, o comunque un modo di essere, di vivere, spesso lontano dalla nostra quotidianità, può aiutarci a ritrovarci, a riportare ordine nel nostro modo di vivere, a ritrovare uno stile più basato sulla relazione rispetto al fare!

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